Temi di esser di fronte a un testamento falso? Vuoi esser sicuro che le ultime volontà di un tuo familiare siano state effettivamente rispettate? Scopri i 3 principali indizi che possono far supporre a un testamento falso!
Se temi di esser di fronte a una firma falsa puoi rivolgerti alla dott.ssa Dalla Costa di Grafologia360, grafologo, perito grafologo che come lavoro si occupa di dover accertare l’autenticità o meno di un testamento. Il perito grafologo è infatti il professionista competente qualora si debba verificare se siano vere o false delle firme, delle sigle, degli autografi, dei testamenti, se ricorrano casi di imitazione o dissimulazione.
Il testamento è l’atto con cui un soggetto dispone del proprio patrimonio per il tempo in cui avrà cessato di vivere. Il nostro ordinamento prevede diverse tipologie di testamento ma quello che più viene utilizzato è il cosiddetto testamento olografo, cioè redatto direttamente dalla persona, dal testatore. Per essere valido il testamento olografo deve rispettare contemporaneamente 3 requisiti: che sia datato, che sia sottoscritto cioè firmato alla fine, e che l’intero suo contenuto sia scritto a mano dal testatore, cioè da colui che fa testamento.
Generalmente i clienti richiedono di esprimersi sull’autenticità dell’intero testamento, ma capita che ci debba concentrare anche sulla sola firma o sulla data, qualora vi fosse il dubbio che queste ultime siano state tracciate da altre persone: basta infatti che uno solo dei tre requisiti non sia rispettato per invalidare un testamento.
Spesso chi imita un testamento viene facilmente scoperto da un perito grafologo per varie ragioni di natura tecnica grafologica ma esistono alcuni indizi che anche chi non è esperto può facilmente individuare.
Il primo indizio che deve in qualche modo allarmare è l’eccessiva brevità del testo. Un testamento del tipo “Nomino erede universale mio fratello Caio” seppur potenzialmente valido può esser più verosimilmente attribuito a un imitatore che non disponendo di adeguato materiale grafico si mette a scrivere il meno possibile per non esser scoperto, è raro infatti che chi lascia le ultime volontà non faccia alcun cenno ai vari familiari.
Il secondo indizio da osservare è se nello scritto sono presenti delle incoerenze grafiche evidenti disseminate lungo il testo: come la presenza contestuale di tratti tremolanti e tratti più scorrevoli e decisi. Se una persona anziana presenta tremori e una certa “secchezza” grafica, questa verrà mantenuta per tutta la scrittura. L’imitatore, invece, da un lato deve cercare di imitare una scrittura per esempio tremolante, dall’altro deve cercar di occultare la propria gestualità che tremolante non è …e non sempre riesce a gestire questa incoerenza grafica.
Il terzo indizio da prestare attenzione è il lessico utilizzato: la presenza di evidenti errori grammaticali da parte di un testatore di una certa cultura o viceversa l’uso di toni aulici da parte di una persona che tanto letterata non è, possono far presupporre che il testo sia stato redatto da una persona diversa dal testatore.
Se hai bisogno di un perito grafologo, rispettoso delle linee guida delle scienze forensi che garantisca il più possibile l’affidabilità del risultato, puoi contattare la dott.ssa Chiara Dalla Costa di Grafologia 360 che è anche il grafologo forense di riferimento dell’Accademia di Scienze Forensi (ACISF) del generale Luciano Garofano.
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