Grafologia360 in questo mese di Luglio parlerà di firme false e lettere anonime all’interno della rubrica “Colpi di penna” (sui segreti della scrittura a mano) del free press V Pocket magazine.
Sfoglia l’articolo nella rivista al seguente link (vedi pag. 26/134): V Pocket ottobre 2020.
Buona lettura!
Certe puntate di CSI Miami o alcune serie televisive o film gialli, più che esser il frutto della fantasia del registra, si ispirano a fatti della vita reale…come le notizie di cronaca nera testimoniano! Le persone davanti a certi avvenimenti rimangono spiazzate, terrorizzate, frustrate …e chi più ne ha ne metta: in generale di fronte alle (presunte) ingiustizie, avversità o a dei veri propri reati è sempre preferibile esser opportunamente preparati o comunque sostenuti nel migliore dei modi.
Molto più spesso di quanto si pensi si verificano dei crimini con protagonista la scrittura a mano che, se non opportunamente affrontati, possono generare non pochi problemi e preoccupazioni.
Firme false, lettere anonime, scritture murarie, testamenti o scritti manipolati: il grafologo con specializzazione in ambito peritale, meglio detto perito grafologo, è in grado di affrontare molteplici problematiche collaborando anche con le autorità giudiziarie per la ricerca della verità.
In tema di calligrafia il colpo d’occhio può portare a delle enormi cantonate ed è proprio per questo che il perito grafologo non riesce subito a identificare un falso o attribuire la paternità di una scrittura: la faccenda è un po’ più complicata!
La scrittura manuale, in quanto tale, è soggetta a delle variazioni naturali, fisiologiche: non è immutabile come il DNA! La firma di una stessa persona può infatti apparire molto diversa per il solo fatto che questa sia stata tracciata da in piedi anziché da seduti, su un foglio a righe o tutto bianco, con la mano sinistra invece che con la destra, ecc…ad oggi, non esiste un macchinario o uno strumento capace di testare questa variabilità e che tenga conto delle miriadi ipotesi che possono influenzare la resa del tratto!
In generale il grafologo strutturerà la perizia calligrafica e fonderà il suo giudizio grazie a un campione di scritture che, in quanto “campione”, non può rappresentare tutte le variabili grafiche di una data scrittura.
Il perito grafologo in base al materiale disponibile, dovrà effettuare una personale valutazione e capire se per esempio due firme tracciate su un foglio possono rientrare o meno nella variabilità individuale di una stessa persona.
La scrittura è un prodotto psico-neuro-fisiologico strettamente personale e irripetibile. Una volta appreso il modello scolastico, il gesto grafico diviene via via sempre più automatizzato ed individuabile non solo nei casi di spontaneità grafica ma anche di variazione più o meno volontaria (dovuta a un intento imitativo, dissimulativo, a causa dell’età, dell’alterazione dello stato psico-fisico). Quando si scrive si inseriscono qua e là dei segni altamente identificativi che sfuggono all’attenzione anche dei più bravi imitatori e falsificatori.
Osservando ad esempio l’immagine sopra è possibile riscontrare nelle varie firme delle caratteristiche costanti che possono far supporre l’identità di mano, ad esempio: la F di Franco ha le astine ascendenti e la lettera “c” è sempre collegata con la successiva “o”.
Nelle lettere anonime si cerca di camuffare la propria scrittura, ad esempio utilizzando lo stampatello maiuscolo, ma nonostante questo è comunque possibile rintracciare dei segni altamente segnaletici ed identificare il profilo psicologico dello scrivente! Certi gesti sono così altamente automatizzati e connaturati nella persona che difficilmente possono esser mascherati.
Nella lettera anonima di sopra, ad esempio, vi sono diverse parti in cui la scrittura si presenta più spontanea, a partire dalla stellina iniziale e dall’intestazione “Dr Sosso”. Sono dei punti in cui il falsario è stato meno attento: la “r” è l’unica lettera in corsivo del messaggio. Un altro gesto spontaneo è la sottolineatura di Erostrato, induce a pensare che probabilmente chi scrive sottolinei abitualmente anche la sua vera firma. Il soprannome è scritto anche con un calibro più grande rispetto al resto del testo: insieme alla sottolineatura è un modo auto celebrativo per dare enfasi a se stesso.
Spesso chi imita una firma o dissimula la propria scrittura viene scoperto da un perito grafologo per varie ragioni di natura tecnica grafologica ma… le cartucce a disposizione per questo numero sono terminate… al prossimo colpo di penna!
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